Teatro Valle Occupato


LA STORIA


Il 14 giugno 2011 lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della conoscenza hanno riaperto il Teatro Valle di Roma alla cittadinanza per evitarne la privatizzazione e per protestare contro i tagli indiscriminati, la demolizione sistematica del paesaggio culturale, l’assenza di una politica per la promozione e la tutela delle arti. L’entusiasmo e la partecipazione hanno trasformato la protesta in un processo costituente per la creazione di un'istituzione nuova, che coinvolga tutti, cittadini e artisti, rendendoli protagonisti nella gestione e nella cura del Teatro. In questi anni è nato lo statuto di una Fondazione Bene Comune che propone un'alternativa giuridica ed economica radicalmente innovativa.
Il Valle è un luogo aperto e vivo, di formazione e di scambio; uno spazio di creatività a tutto campo che, grazie ad incroci impossibili, tenta di restituire la complessità del contemporaneo: teatro, danza, musica, cinema, arti visuali.
Attraverso assemblee partecipate è stata individuata nella drammaturgia e nelle scritture la vocazione artistica del Valle.
Il Valle si impegna inoltre a costruire relazioni e forme di cooperazione a livello internazionale. Nei due anni di occupazione sono nate collaborazioni con istituzioni come l’Accademia di Francia-Villa Medici, l’Istituto Svizzero, l’Istituto Polacco di cultura, il Goethe Institut e la Biennale di Berlino per l'Arte Contemporanea e con teatri come lo Shaubuhne di Berlino e il Thèâtre du Soleil di Parigi. L’Unione dei Teatri D’Europa (Ute) ha espresso il suo sostegno unanime al movimento del Valle Occupato.
Dall’esperienza del Teatro Valle Occupato è possibile far crescere un'altra forma di democrazia attraverso le arti e la cultura, un'altra idea di lavoro e di condivisione.